Non si può negare che gli italiani amino il loro caffè, in tutte le salse possibili e immaginabili. E non si tratta della semplice bevanda: è anche e soprattutto l’esperienza nel suo complesso ad avere fascino, ricca di riti e di tradizioni. Tradizioni che, ogni tanto, fa piacere spezzare per provare qualcosa di nuovo. Ora, non è che il caffè americano possa essere definito “nuovo”, però senza ombra di dubbio rappresenta qualcosa di completamente diverso dal classico espresso italiano.
È interessante notare come la popolarità del caffè americano sia in aumento anche in Italia. Mentre l’espresso sarà e rimarrà sempre la bevanda preferita da molti cittadini tricolori, il cosiddetto “caffè super lungo” sta iniziando a conquistare attenzioni sempre maggiori. Il motivo? Ha un sapore più morbido e meno intenso dell’espresso, ma comunque molto aromatico. Insomma, come detto, questione di esperienze e di preferenze!
Noi oggi vedremo insieme tutto ciò che c’è da sapere sul caffè americano, scoprendo cos’è e come si prepara.
Contenuti dell'Articolo
- 1 Cos’è il caffè americano e quali sono le sue caratteristiche?
- 2 Come si fa il caffè americano in casa?
- 3 Fare il caffè americano con la macchina
- 4 Fare il caffè americano con la Moka
- 5 Come si fa il caffè americano senza macchina?
- 6 Quale caffè si usa per il caffè americano?
- 7 Quanto caffè americano si può bere al giorno?
- 8 Quanta caffeina c’è in un caffè americano?
Cos’è il caffè americano e quali sono le sue caratteristiche?
Il caffè americano, come spiega il suo stesso nome, è una tipologia di preparazione che ha avuto origine negli Stati Uniti. La storia della sua diffusione in Italia è ovviamente legata al periodo della seconda guerra mondiale: durante quegli anni, i soldati USA – abituati al loro caffè – iniziarono ad allungare il nostro espresso con acqua calda, gustandosi il risultato in un bicchiere grande, o in una tazza nota anche come “mug”.
Perché lo fecero? Semplicemente perché, per le loro abitudini, il nostro caffè aveva un sapore troppo forte, amaro e troppo intenso. Ad ogni modo, il caffè americano ha determinate caratteristiche che occorre approfondire. Viene tipicamente realizzato con chicchi di caffè tostati a livello scuro e ha un sapore forte e robusto, seppur più “annacquato” rispetto al classico espresso.
Fai attenzione a non confondere questo caffè con il cosiddetto caffè all’americana, noto anche come caffè filtro o caffè lungo. Ad ogni modo, è opportuno sottolineare che esistono delle versioni diverse relative alla preparazione del caffè made in USA. C’è ad esempio chi pensa che debba essere preparato facendo un doppio espresso e allungandolo poi con l’acqua calda, e chi invece sostiene che debba essere allungato sin dal processo di erogazione del caffè.
Il caffè americano viene spesso servito con latte o panna e zucchero, che aiuta a bilanciare l’amarezza della bevanda. Inoltre, è anche relativamente facile da fare, cosa che lo rende una scelta popolare per molte persone piene di impegni, e che desiderano gustarsi il loro caffè senza perdere troppo tempo.
Come si fa il caffè americano in casa?
Se ti stai chiedendo come preparare il caffè americano, occorre sottolineare che ci sono diversi modi per farlo. Nello specifico, è possibile farlo con una macchina appositamente progettata per questo genere di preparazione, oppure con la Moka. Andiamo con ordine!
Fare il caffè americano con la macchina
Se desideri gustarti un caffè americano originale, con tutta probabilità ti converrà comprare la macchinetta apposita. Non è molto diversa dalla nostra, ma ha un dettaglio fondamentale: utilizza delle cialde con un diametro più grande rispetto alle tradizionali da 44 millimetri, che utilizziamo a casa nostra tutti i giorni.
Dentro alle cialde si trova una miscela di arabica e di robusta, che poi rappresenta la tipologia migliore per ottenere un buonissimo caffè lungo americano (ripetiamo: diverso dal caffè lungo all’americana). Non cambia il processo, che prevede la solita tecnica di percolazione con acqua a 93 gradi circa. Cambiano però i filtri, che sono diversi, e che dovrai acquistare presumibilmente presso un negozio specializzato.
Come detto, c’è chi prepara il caffè americano mettendo la polvere direttamente dentro al filtro della macchina, ma in sostanza non cambia nulla, perché il risultato sarà esattamente lo stesso!
Fare il caffè americano con la Moka
Chiaramente nessuno ti impedisce di preparare il caffè americano con la tua Moka, e anche in questo caso il procedimento è tutt’altro che complesso. Si parte come sempre dalla miscela di caffè, che dovrebbe essere preferibilmente a base di arabica (quindi l’80% arabica e 20% robusta va più che bene).
In seguito, dovrai versare la polvere e aggiungere acqua molto calda, così da smorzare il tono intenso del caffè, ottenendone una versione più soft ma comunque molto aromatica. Considera comunque che i puristi del caffè americano con tutta probabilità storceranno il naso di fronte a questa opzione. Il caffè lungo americano, infatti, prevede il processo di percolazione con l’acqua calda che piove dall’alto, mentre con la Moka tutto questo avviene dal basso.
Pur essendo il sistema più veloce, quindi, non è esattamente il miglior processo per rendere giustizia al caffè dei “cugini”!
Come si fa il caffè americano senza macchina?
Basta un po’ di inventiva e un pizzico di fai da te per preparare il caffè americano a casa anche senza macchinetta. Come? Il procedimento è di una semplicità unica: dovrai procurarti un filtro americano, posizionarlo sopra la tua tazza mug, riempirlo con la tua miscela Arabica e Robusta, e infine versare l’acqua bollente per avviare il processo di percolazione.
Quale caffè si usa per il caffè americano?
Sebbene anche in questo caso vi siano svariate opzioni, il caffè più comunemente usato negli USA è l’Arabica. I chicchi di caffè Arabica sono resistenti ai parassiti e alle malattie, producono un sapore dolce e corposo, e hanno un livello di acidità relativamente basso, cosa che li rende più facili da digerire.
Tuttavia, in Italia nella maggior parte dei casi si usa la miscela Arabica 80% e Robusta 20%, come accennato già diverse volte. Ad ogni modo, è possibile (ovviamente) sperimentare per conto proprio tutte le soluzioni immaginabili, per trovare qualcosa che possa davvero andare incontro alle proprie esigenze personali.
Per quale motivo si usa il caffè 100% Arabica o comunque una miscela a netta prevalenza Arabica? Perché il caffè americano è decisamente meno amaro, con delle note leggermente più delicate e più aromatiche.
Quanto caffè americano si può bere al giorno?
Anche se non c’è una risposta definitiva a questa domanda, la maggior parte degli esperti raccomanda di limitare l’assunzione di caffè a tre o quattro tazze quotidiane: un argomento che abbiamo già affrontato nella nostra guida su quanti caffè si possono bere al giorno.
Se si parla nello specifico del caffè americano, il consiglio è di non superare le due tazze e mezzo quotidiane, dato che corrispondono a 4 o 5 tazzine di classicissimo espresso. In ogni caso, la regola resta sempre la stessa: è meglio evitare di esagerare con il caffè per via del contenuto di caffeina, visto che può avere conseguenze negative sulla salute nel tempo, e può generare dipendenza se assunto in dosi troppo elevate.
Quanta caffeina c’è in un caffè americano?
Chiudiamo il discorso accennato poco sopra con un doveroso approfondimento sulle quantità di caffeina contenute in un caffè americano. In media, ogni oncia di caffè (corrispondente a 28 ml circa) contiene una quantità di alcaloide compresa tra i 30 mg e i 50 mg. Ricordati però che il caffè americano viene bevuto in tazze o bicchieri da 250 ml, e che quindi i calcoli devono essere fatti con attenzione!
Ultimo aggiornamento 2023-12-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
